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Si possono scegliere differenti tipi di ostrica per i bottoni in madreperla

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La bellezza di un bottone in madreperla

Come già ampiamente illustrato, i bottoni in madreperla vera dovrebbero assolutamente far parte della collezione di un bottonificio.

Sono belli, estetici e occupano un posto di preminenza all’interno del mondo dei tipi di bottoni particolari; ciò è vero a tal punto che un bottonificio importante non può escluderli dalla sua produzione.

Per la lavorazione e la produzione della madreperla i bottonifici impiegano soprattutto le ostriche che fanno parte del genere Meleagrina; infatti esse esprimono la tipologia di prodotto migliore sia per quanto riguarda la quantità sia per la qualità.

Per questo motivo sono le più utilizzate a livello industriale e sono impiegate per svariati usi, tra cui la fabbricazione dei nostri dischetti.

Come abbiamo già avuto modo di vedere, la madreperla non è tutta uguale. Essa, infatti, può variare per spessore, grandezza e colore.

La migliore qualità di conchiglia proviene ai bottonifici dai mari dell’Australia

Dall'Oceania, o meglio dall'Australia provengono ai bottonifici gli approvvigionamenti maggiori di materia prima per la fabbricazione dei più pregevoli e apprezzati articoli detti appunto in australiana, destinati al settore della camiceria e dell' abbigliamento in genere. Senza dimenticare tuttavia la splendida materia prima bianco-grigia della bivalve gigante proveniente da Tahiti e dalla Polinesia.

Abbiamo già visto che esiste un’altra qualità o tipologia di materia prima, denominata Trocas o Trochus, abbondante nell'oceano Indiano, oltre che nel Mar Rosso, che i bottonifici reperiscono in unità od elementi dalle grandi dimensioni, di forma conica, a spirale.

La materia prima australiana raffrontata al trocas

Anche questo tipo di conchiglia viene impiegato dai bottonifici per le loro produzioni. Il trocas è però - esagerando - la brutta copia della materia prima di qualità australiana. Infatti è quasi completamente privo dell’iridescenza che contraddistingue la madreperla australiana vera e propria e se raffrontato direttamente a quest'ultima, appare quasi come un po' spento nonostante i suoi indubbi pregi caratteristici.

Esistono certamente bottonifici che si specializzano nella produzione di "bottoni in madreperla" utilizzando come materia prima il Trocas, ma anche la più economica e sottile Akoya giapponese o vietnamita.

Chi invece avrà preferito puntare sulla qualità, sceglierà per il proprio bottonificio i lotti migliori di madreperla australiana.

Quest’ultima opzione ci sembra la migliore, perché la qualità, la bellezza del prodotto e la soddisfazione del cliente sono sempre, alla lunga, un’arma vincente.

Tanto più nel caso di un bottonificio che, se vuole distinguersi, deve puntare sull’estetica, sulla bellezza e sul pregio dei bottoni in madreperla australiana, quale marchio distintivo della propria catena produttiva. Impiegando materie prime di alta qualità, come nel caso della migliore australiana, è possibile raggiungere tale obiettivo.

Altri cenni sulle lavorazioni per ottenere i bottoni in madreperla, ma non solo

Lavorare la madreperla è di per sé un’arte specializzata, tutt’altro che semplice, e comporta tempi lunghi; questo perché la tipologia di calcare naturale di cui la bivalve è composta è duro e fragile allo stesso tempo.

Va quindi maneggiata con competenza e accuratezza per evitare che si danneggi, oltre che per ottenere i risultati auspicati.

Come prima parte della lavorazione bisogna liberare la madreperla dalla crosta esterna - operazione che avviene facendo impiego di mole abrasive - e quindi ricavarne sbozzi, per il tramite di frese circolari, nel caso dei bottonifici, o comunque seghe. Occorre tagliare con una certa accuratezza e conferire al taglio una connotazione che si avvicini il più possibile alla forma dell'oggetto cui la materia prima naturale è destinata. Se ad esempio essa sarà utilizzata per la fabbricazione di elementi di abbottonatura, si taglierà la madreperla estraendone dischetti, o rondelle, in particolare dopo avere tolto i resti della crosta.

Tornitura e finitura del bottone in madreperla

La fase successiva di lavorazione operata dal bottonificio Lozio di Milano consiste nel sottoporre le rondelle o dischetti naturali così ottenuti a processi di tornitura - per ottenere la sagoma od il profilo desiderato per l'articolo una volta finito - e quindi foratura. Per quanto riguarda le operazioni di pulitura, si possono eseguire a mano, o servendosi di un macchinario a barile rotante, il cui interno sarà ricoperto da un materiale di foderatura.

La fase di lavorazione di tornitura si applica per inciso anche ai bottoni in corozo naturale, ai bottoni in corno di bufalo e a volte anche ad alcuni tipi di bottoni gioiello metallici.